Pertinente a una villa veneta ai piedi dei colli asolani, questo progetto si sviluppa su una scala più estesa.
In origine unico ambiente, diviso negli anni per necessità di funzioni, Giulia ha voluto ricreare dialogo e connessione tra il parco preesistente e l`ampio terrazzamento, un tempo convertito a parcheggio e riportato all'antico prestigio con il recente restauro.
Aiuole verdi racchiuse da cornici di tufo ricamano la zona adiacente all'abitazione, attorniando il boschetto di ligustri.
Due scalinate sapientemente integrate portano al secondo livello, quello ora recuperato, dove il prato è punteggiato da un tiglio e un platano aggiunti per creare armonia con la parte storica.
A nord di questo spazio c`è l'entrata principale: una pergola di glicine s'intreccia nella struttura di ferro rispecchiando l`essenza semplice e romantica dell`architettura.
L'uso di materiali quali ferro o tufo è richiamo di un'antica cultura contadina, evocata dalle barchesse che completano il corpo centrale.
L'atmosfera creata dagli edifici, mista tra nobile e rurale, viene ripresa nel definire i vari ambiti dello spazio esterno.
Siepi di bossi e carpini, interrotte da due aperture, costituiscono una naturale delimitazione verso il frutteto facendo si che il progressivo diramarsi del disegno risulti spontaneo e apparentemente casuale ma è proprio questo dettaglio che crea continuità tra il giardino e la campagna circostante.